Bio di Emilio Leofreddi commentata con la poesia “Scrivere il curriculum” di Wislawa Szymborska
Emilio Leofreddi è nato nel 1958, vive e lavora a Roma come pittore e autore video.
A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.
Nel 1977 dopo il liceo a Roma parte per l’India viaggiando via terra per 2 anni circa, fermandosi a lungo in Turchia, Afganistan e India; al suo ritorno in Italia inizia a fotografare e a disegnare fumetti e vignette pubblicati su alcuni giornali italiani underground (“Re nudo”, “A’ Faidda” di Palermo ecc). Nel 1980, dopo 6 mesi di convivenza con il gruppo teatrale Teates a Palermo, riparte per l’India dove affitta per 1 anno e mezzo una casa sul Gange a Benares e porta avanti la sua ricerca fotografica.
E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.
Nel 1985 ritorna a Roma, dopo un soggiorno di 2 anni a Berlino, ed inizia a lavorare come fotografo di moda e come assistente di Cristina Ghergo.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Ad inizio degli anni ’90 riprende a disegnare e progetta installazioni con video e performance impegnate su tematiche politiche e sociali.
Del 1992 è la sua prima installazione “Balene”, contro la caccia alle balene, patrocinata da Greenpeace e finanziata da Mario Schifano e del 1993 l’opera “Contact”, contro la pena di morte, patrocinata da Amnesty International e Nessuno tocchi Caino.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
Nel 1999 ha fondato a Roma, insieme a Ivan Barlafante, Claudio di Carlo e Andrea Orsini, lo studio d’arte collettivo Ice Badile Studio; sempre nel 1999 espone la sua personale “Human being” al M.O.C.A. (Museum of Contemporary Art) di Washington D.C. (USA)
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Nel 2004 inizia a lavorare sul viaggio come opera d’arte e sul diario di viaggio da realizzare su tappeti tibetani e tende indiane. Prende forma il progetto “Dreams” che lo riporterà, dopo anni, a rivivere in India per un anno, per la realizzazione delle opere. Le opere saranno poi esposte in Italia, ad Art Basel Miami (USA) e nel 2007 alla Xa Biennale del Cairo (Egitto), dove riceve il Premio della Critica. Nel 2009 espone al Vittoriano di Roma l’installazione “Il respiro del mondo” realizzata con le tende indiane cucite a Goa (India).
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Numerose le mostre collettive e personali che lo hanno portato a esporre in Italia e all’estero tra Inghilterra, Stati Uniti, Germania, India e Cina.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per cui ti scambiano.
Le sue opere fanno parte di varie collezioni pubbliche e private sia nazionali che internazionali.
I video Contact (1992), contro la pena di morte,e Im – Media (1994), sulla pubblicità, sono stati acquisiti dall’Archivio Video del Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Il lavoro di Leofreddi è stato presentato all’Accademia delle Belle Arti di Milano, Firenze e Roma.
Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.